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Sempre più giovani ricorrono alla chirurgia estetica per inseguire standard di bellezza promossi dai social media.
Il "volto perfetto" diventa un obiettivo, ma anche una prigione, una corsa incessante verso una perfezione che non esiste e alimenta ansia, insicurezza e disillusione.
È come levigare una pietra preziosa: ogni intervento può modificarla, ma se si insiste troppo, si rischia di cancellarne la bellezza originaria.
La chirurgia può rimodellare l’esterno, ma soprattutto quando a sceglierla sono i giovani, potrebbe lasciare intatte le fragilità interne, rimandando un lavoro di accettazione profonda che solo la crescita personale può garantire.
La vera faticosa sfida è accogliere le imperfezioni come parte della propria unicità nella consapevolezza di ciò che siamo, oltre le aspettative altrui.
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