Fecebook è uno strumento potentissimo per conoscere attitudini, comportamenti e modi di pensare degli individui. Con elaborati algoritmi facebook è in grado di stimare con sufficiente precisione i gusti, gli orientamenti di pensiero e lo stile di vita di milioni di persone e naturalmente di orientare in esse gusti, acquisti, voti politici e quant’altro può essere di interesse del mercato.
Facebook è, quindi uno strumento da tenere in debita considerazione quando si fanno analisi psicologiche e sociologiche. Ebbene facebook ci indica che è utilizzato dal 48% di donne e il 52% di uomini, che la fascia maggiore di utenti va dai 35 ai 55 anni. Scendendo nei particolari scopriamo che le donne in evidente sovrappeso più frequentemente postano foto con loro immagini.
In un mondo di immagini di modelle decisamente sottopeso o al massimo in perfetto peso-forma che ostentano i loro corpi “oggetto” dalle riviste dei giornali, dei cartelloni pubblicitari, dai programmi televisivi, le donne in sovrappeso si prendono una sorta di rivincita esibendo con oculato camuffamento il loro grasso. L’analisi, infatti, rivela che le foto, quando non decisamente ritoccate con Photoshop, il più delle volte mostrano elementi che tendono a mascherare il sovrappeso con veli, sfocature, pose prese da angolazioni particolari. Altra caratteristica di questa tipologia di utenti è che queste stesse donne abbondano nel mostrare particolari del corpo, quali piedi, mani, occhi, capelli nonché a mostrare foto di molti anni e chili precedenti.
Nonostante i vari e variegati tentativi di diete a cui le stesse negli anni si sottopongono, analizzati con i click sui siti di dieta postati su facebook (41,7%), dopo un lasso di tempo sufficientemente lungo (in media 5/6 anni) sembra vi sia un aggiustamento percettivo e, in taluni casi estremi una dispercezione, per cui i chili in eccesso vengono mentalmente metabolizzati e si ha la percezione di essere attraenti.
Premesso che l’immagine di se stessi è un complesso intreccio fra evoluzione dello schema corporeo e immagine corporea, che a tale intreccio concorrono fattori di natura neurobiologica, relazionale e socioculturale, che l’immagine corporea è indissolubilmente legata alla sfera affettiva, in questo articolo ci preme evidenziare che è una conquista, da parte delle donne (magari gli uomini facessero lo stesso), mostrare foto che rappresentino la realtà delle cose senza nascondersi dietro uno standardizzato e illusorio modello stereotipato di donna perfetta. Nonostante questa conquista, l’imperativo mass mediologico della donna magra continua ad imperversare, il “giudizio” collettivo e le foto con il grasso in eccesso continuano su facebook ad essere manipolate con abili trucchi fotografici e, quando proprio non è possibile il trucco, cosa c’è di meglio che postare mani e piedi o nostalgiche foto di gioventù.
Nel confronto tra le caratteristiche psicologiche relative al proprio corpo (valutate con Body Shape Questionnaire) e quelle relative all’autostima (valutate con il test dell’autostima di Rosberg) è apparsa evidente la stretta correlazione fra autostima e percezione corporea. Questa tipologia di donne oggetto dell’indagine mostravano una autostima sensibilmente più bassa.
Perché, quindi, con un livello di autostima più basso dovuto alla percezione di non essere fisicamente attraenti questa tipologia di donne è più incline a mostrare il proprio corpo? Libertà espressiva, emancipazione, superamento delle barriere culturali o più semplicemente la rappresentazione di un capovolgimento culturale provocato dall’imperversare totalizzante dei mass media tecnologici che gradualmente hanno imposto la regola del “non è più vero quello che è vero ma quello che appare”. Ogni cosa che diventa oggetto della divulgazione sui mass media perde i suoi contorni di realtà e diviene sostanza oggettiva.
Carlo de la Ville sur Illon
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