Nel mio lavoro mi capita molto spesso di ascoltare adolescenti che raccontano con fierezza le loro “gesta eroiche”, situazioni in cui mettono gravemente a rischio la loro incolumità fisica e non solo, con l’obiettivo di sperimentare il mondo che li circonda e testare i propri limiti.
Ciò che non passa inosservata è la mancanza di paura con cui agiscono e l’inconsapevolezza delle conseguenze che possono scaturire dalle loro azioni pericolose.
Rischiare per il solo gusto di farlo.
Ma che poi è davvero così?
Secondo i risultati di uno studio condotto presso la Yale’s School of Medicine della New York University (2012) i ragazzi non sono affatto più propensi a rischiare in generale ma solo quando non sono consapevoli di ciò a cui vanno incontro. I ricercatori hanno studiato il comportamento di gruppi di adolescenti tra i 12 e i 17 anni e di adulti tra i 30 e i 50 anni, somministrando una serie di test in cui era richiesto di prendere alcune decisioni finanziarie, ciascuna delle quali con un diverso grado di rischio. In ogni prova, i soggetti dovevano scegliere tra una ricompensa garantita di cinque dollari e una lotteria, con un certo rischio evidente oppure con rischio sconosciuto. Nel primo caso, la lotteria consentiva di vincere diverse cifre con differenti probabilità: 5 dollari (13%), 8 dollari (25%) 20 dollari (38%) 50 dollari (50%) 125 dollari (75%). Nella seconda lotteria, le informazioni a disposizione dei soggetti erano invece incomplete.
Da questi risultati è emerso che gli adolescenti accettavano le lotterie rischiose meno volentieri degli adulti: in sostanza erano meno disposti a correre rischi quando li comprendevano.
Nel caso delle lotterie in cui il rischio era ignoto, invece, gli adolescenti mostravano di preferirle più degli adulti, indicando che erano ben disposti ad accettare un rischio di cui non conoscevano l’entità.
Quindi se informati gli adolescenti si rivelano, in determinate situazioni, più riflessivi e scrupolosi degli adulti, risultano più cauti nel prendere una decisione riuscendo a valutare quanto un comportamento possa essere nocivo o meno.
I dati ci danno la possibilità di sfatare una generalizzazione secondo cui gli adolescenti “corrono rischi solo per il gusto di rischiare” e puntano il riflettore sull’importanza della prevenzione efficace: quanto più essi sono informati sulle conseguenze negative di un comportamento a rischio tanto più è possibile che lo riducano.
dr.ssa Miriam Vitucci
Psicologa Psicoterapeuta
Alchimie Adolescenti
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Alex (domenica, 26 maggio 2024 13:04)
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