In questi giorni, fanno riflettere alcune sentenze emesse da alcuni Tribunali sul diritto di visita e coogenitorialità del partner con affido non prevalente. Secondo la giurisprudenza, al diritto
di visita del partner con affido non prevalente domina la tutela del diritto alla salute del minore, per cui è legittimo interrompere le visite al figlio, fino al superamento dell’emergenza
epidemiologica da coronavirus in corso.
Da operatori di psicologia giuridica, purtroppo costatiamo continuamente che nelle separazioni conflittuali i figli vengono massicciamente strumentalizzati come
arma della conflittualità. L’emergenza pandemica ha acuito, in molti casi, questo meccanismo perverso e disfunzionale attuato dalle coppie a tutto danno dei figli.
Da psicologi ribadiamo con forza che l’odierna emergenza sanitaria non può e non deve essere utilizzata come una giustificazione volta a sottrarsi agli obblighi in
capo ai genitori separati. Al giorno d’oggi non esistono scusanti di alcun tipo perché attraverso gli strumenti informatici (Skype – WhatsApp – ecc.) i genitori con affido condiviso non possano
continuare ad avere relazioni costanti con i figli.
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