Armati di pazienza, oggi, cerchiamo di riappropriarci della
speranza a cui, ieri, ci siamo aggrappati con l'ostinazione di chi era certo che un incubo non potesse mai protrarsi troppo a lungo.
Ci siamo sentiti degli Eroi, tutti uniti com'eravamo, contro il
"nemico invisibile".
Così abbiamo cominciato a chiamarlo... e, invisibile, da un
giorno all'altro, è diventata anche la nostra vita, nascosta dietro le quinte di un palcoscenico fatto di paura e angoscia mescolate al desiderio di una ritrovata libertà.
Appena il tempo di riassaporarla la gioia della libertà che di
nuovo cala il sipario, ma questa volta di speranza ce n'è rimasta poca, disciolta in un mare di stanchezza.
Siamo passati da Eroi fieri di difendere la Patria a Prigionieri,
in apnea di vita, che architettano la fuga, pronti all'evasione.
E ogni giorno, ad una nuova notizia, Dpcm, colore, zona che sia,
siamo chiamati ad adattarci velocemente, anacronisticamente alla fatica che, invece, ci rallenta.
Abbiamo smesso di programmare, almeno non per un futuro
prossimo.
Adesso i nostri programmi fanno falcate lunghe
mesi.
Dobbiamo imparare a ristrutturarci la vita con la stessa tenacia
di quando ristrutturiamo casa.
Ogni giorno un intoppo ma la gioia di andare in fondo a quel
sogno è più forte di ogni interruzione.
Non sapremo mai quanto dureranno realmente i lavori... quello che
è certo è che abbiamo le chiavi di casa, le chiavi di noi... e in fondo è tutto ciò da cui partire.
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