E dopo essercela cavata a spiegare
il covid ai bambini,
ce la caveremo a spiegare loro la
guerra ?
Non quella dei libri di
scuola,
ma quella non così lontana da
noi.
Al caldo delle nostre
case,
tra le braccia sicure delle mamme e
dei papà,
nascondendo la nostra stessa
angoscia, cerchiamo di proteggere i nostri bambini
dalle immagini più
cruente,
li rassicuriamo che la guerra è
lontana, che siamo al sicuro,
che possiamo stare tranquilli, che
la nostra vita continua sempre uguale.
Ma i bambini non sono tutti
uguali...e nemmeno le mamme e i papà.
Cosa provano i bambini che come in
un brutto film,
all’improvviso, si trovano in uno
scenario completamente trasformato dalla guerra?
Cosa provano al suono delle sirene
cui seguono una mamma e un papà terrorizzati, intenti a scappare in un rifugio?
Cosa prova un bambino i cui occhi
sono costretti a guardare la propria città distrutta dalla guerra e una mamma che non può proteggere il proprio bambino da quell’orrore?
Come fanno quelle mamme a trovare il
coraggio di abbandonare un figlio pur di sperare di salvarlo?
E come può un bambino sentirsi al
sicuro lontano dalle braccia della mamma?
O sentirsi fortunato perché non è
morto?
Cosa prova un bambino che
improvvisamente è costretto a lasciare la sua stanza, i suoi giochi, il suo letto, la sua scuola, i suoi amici, la sua città, le sue maestre, le sue abitudini per scappare in un paese straniero,
accampato, arrangiato, spaventato, traumatizzato, violato nella sua vita privata e nella sua storia passata?
Come trova una mamma le parole per
spiegare tutto ciò?
E le parole per tranquillizzare se
il terrore è dentro di lei?
Cosa vedono queste mamme negli occhi
dei loro bambini? E i bambini negli occhi delle mamme?
Che bambini saranno questi bambini
violati, traumatizzati, stracciati?
Avranno abbastanza risorse per
elaborare, superare, continuare a vivere la normalità?
Cosa succederà dentro di loro quando
sentiranno un suono che somiglia a una sirena, o un suono che somiglia a una bomba? Potranno mai dormire sonni tranquilli?
Sapranno gli adulti risanare le
proprie ferite e quelle dei propri bambini allontanando il terrore dai loro occhi?
Non possiamo fare altro che sperare
nelle grandi risorse dei bambini e nel potere curativo delle mamme e dei papà.
I bambini purtroppo non sono tutti
uguali e nemmeno le mamme e i papà.
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