Si può essere costretti in un posto piccolo piccolo, bloccati, limitati, paralizzati.
Si può essere costretti da dolori, celle, pregiudizi, letti, diagnosi, relazioni insane, bombe. Roba seria.
C’è però qualcosa negli ultimi anni che è accaduta intorno a noi, che in qualche modo mi ha tenuta a galla : il costante stupore per la capacità di noi umani di
andare oltre, inventare impalpabili sentieri, sorprendere, esserci da lontano, costruire nuove cornici, trasformare legami. Imparare. Fidarci.
Mi accorgo di muovermi con occhi di chi fotografa, di emozionarmi nel calore di un piatto familiare, di volare fra le pagine di chi scrive, di trovare conforto nel
coraggio di chi cura, di sentirmi più forte insieme a chi libera pianto, di incoraggiarmi nell’ironia di chi ( grazie a Dio) osa far ridere.
E ringrazio!
E tengo lo sguardo alto!
Non mi fermo, esploro orizzonti.
Questo oggi è il mio
E il tuo?
Scrivi commento