L’ attenzione ai primi 1000 giorni di vita del bambino ha una radice fondante nel concetto che vede la salute dei piccoli, dal concepimento ai primi 2 anni, come innesco di un processo virtuoso che avrà “ricadute positive lungo tutto l’arco dell’esistenza, non solo nel singolo ma nell’intera comunità, sia in termini di salute che di sviluppo di competenze cognitive e sociali e di accesso a percorsi educativi e professionali”, come sostiene il Dir. del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute dell’ISS, dr Giovanni Capelli.
Nell’affrontare questo tema, sulla nostra rubrica abbiamo toccato più punti che appaiono di cruciale importanza: dalla procreazione (naturale ed assistita) al parto, dall’epigenetica alla posizione fondamentale della figura paterna, provando a tracciare tutti quegli snodi su cui si intesse il sistema famiglia, con identità e DNA propri ed unici.
Oggi focalizziamo l’attenzione sui genitori, attori ed attivatori principali di questo processo virtuoso a garanzia di salute e benessere.
Approcciamo al tema facendo alcune importanti premesse: non esistono genitori perfetti, tutte le coppie che stanno per avere un figlio hanno come obiettivo di fare il meglio che possono, per essere, potremmo dirlo alla Bettelheim, “genitori quasi perfetti” e si adoperano e si impegnano per garantire benessere ai propri figli ; ai genitori va riconosciuta una specifica competenza che li porta ad essere i primi esperti dei propri figli, vanno ascoltati e rispettati; bisogna tenere conto che la stretta connessione col contesto in cui si sviluppa e prende forma quella coppia genitoriale, fa si che, nella valutazione delle competenze genitoriali, entrino in gioco fattori culturali, credenze, metodi e teorie scientifiche e non che cambiano in continuazione, a volte sovrapponendosi, altre scalzando le conoscenze e le aspettative preesistenti, rendendo di fatto questo ruolo molto complesso ed in continua necessaria revisione.
Torniamo dunque ai nostri protagonisti, proprio attorno a loro si sono studiate alcune buone pratiche, che si raggruppano in una serie di comportamenti che appaiono ad oggi essere di fondamentale importanza per attivare e garantire lo sviluppo del benessere dei bambini.
“Genitore più”, così si chiama il programma che da molti anni studia e fornisce ai neo genitori degli indicatori su quelli che sono considerati comportamenti “virtuosi” per la cura dei piccoli. Programma implementato con l’aiuto dei genitori stessi, oltre che dei pediatri e dei centri vaccinali presenti nelle varie ASL. Quelli che vengono riportati di seguito, sono gli indicatori riferiti all’ultima valutazione effettuata nel 2022 dal Sistema Sorveglianza 0-2 anni, presentata nel marzo 2023
1. Assumere acido folico in epoca periconcezionale fino al terzo mese di gravidanza, per proteggere il bambino da alcune malformazioni congenite.
2. Non fumare durante la gravidanza, in allattamento e/o davanti ai bambini, per scongiurare basso peso alla nascita, prematurità, mortalità perinatale, asma.
3. Non consumare alcol in gravidanza ed in allattamento al fine di abbassare il rischio di aborto, prematurità, malformazioni congenite e problemi nello sviluppo cognitivo e relazionale.
4. Eseguire tutte le vaccinazioni previste.
5. Allattare al seno in modo esclusivo fino a 6 mesi e prolungato fino a >2 anni.
6. Mettere a dormire il bambino in posizione supina per scongiurare SIDS.
7. Leggere al bambino ogni giorno pagine di un libro, pratica che contribuisce allo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale.
8. Porre estrema attenzione alla sicurezza a casa ed in auto ( adozione dei dispositivi di protezione per il trasporto), per ridurre l’incidenza degli incidenti domestici e stradali nei primi anni di vita.
9. Non esporre il bambino a schermi (telefoni, tablet, televisione, pc) fino a 2 anni; dopo i 2 anni sempre in presenza dell’adulto, al fine di evitare rischi come disturbi del sonno, emotivi e relazionali.
Nei primi 1000 giorni di vita del bambino questi indicatori risulteranno quindi come una sorta di segnaletica di orientamento, sulla già ricca cartina geografica dove la coppia genitoriale si muove per costruire la storia di quel benessere a cui aspira di condurre il proprio bambino, contando inoltre sull’apporto delle competenze di tutti i professionisti posti a supporto ( pediatri, neuropsichiatri, psicologi, ostetriche ecc) nonché attingendo a risorse interne al proprio sistema affettivo, come i nonni, preziosa fonte di esperienza.
Dr.ssa Teresa Serrapica
Team Età Evolutiva
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